Diario di bordo, da terra

Tiziana Volta Cormio racconta in questo diario di bordo, scritto a terra, come è nata la prima rotta marittima della Marcia Mondiale.

Tiziana Volta Cormio, membro del Coordinamento Internazionale del Progetto Mediterraneo Mare di Pace, ci racconta in questa pagina del diario di bordo, scritto a terra, come è nata la prima rotta marittima della Marcia Mondiale.

Questo è ciò che è successo: le difficoltà, gli obiettivi raggiunti, gli incontri, le cose inaspettate…..

La partenza

La nostra prima marcia marittima. Quando a settembre ho incontrato Lorenza dell’Associazione la Nave di Carta ci eravamo già scambiate una lunga serie di email per concretizzare il progetto.

Mi dice che “tutto è diverso in mare, affascinante ma diverso”.

“Naturalmente”, ho pensato, ma soltanto ora, quindici giorni dopo la partenza del Bamboo, ho capito, ho cominciato a
capire davvero le sue parole.

La marcia sul mare, anche per chi la segue da terra come sta accadendo a me, è davvero un’esperienza unica, soprattutto in un momento in cui stiamo sperimentando giorno dopo giorno gli effetti del cambiamento climatico.

Ricordo il 27 ottobre scorso a Genova, il giorno della partenza. Faceva caldo, un caldo decisamente insolito per il periodo. L’equipaggio del Bamboo è riuscito a farmi salire sulla barca. Per me era la prima volta, una sfida con me stessa perché il mio equilibrio è sempre stato un po’ instabile.

E’ stato un piacere incontrare i comandanti, l’equipaggio, i manifestanti di pace in mare. Insieme abbiamo pensato a come presentare le mostre che sarebbero state portate di porto in porto, ai volantini, ai dettagli finali.

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Sono le 17:00. La barca deve partire prima del previsto. Il tempo sta per cambiare, è meglio anticipare la partenza. “Ciao Bamboo, tutto sta andando come avevamo sperato, che tu possa essere un messaggero di pace e dell’unione tra noi e tutti coloro che incontrerai nel tuo viaggio nel Mediterraneo occidentale.”

Tra Genova e Marsiglia

“Meno male che abbiamo anticipato il maltempo!” penso, mentre guardo le immagini e i video che mi arrivano dal tratto tra Genova e Marsiglia. Sono molto nervosa.

Comincio a chiedermi se valga la pena che quelle persone sulla barca affrontino tutte quelle difficoltà. Certo, la Pace, la Nonviolenza ma…..

 

E poi ricevo frasi rassicuranti che mi fanno capire che il mare è anche questo, un continuo confronto dove ogni momento può essere tutto e l’opposto di tutto, dove dalle acque agitate si vede scivolare un delfino in un sereno andirivieni.

Mi tranquillizzo e lascio che il Bamboo raggiunga la tranquilla Marsiglia.

Marsiglia

E’ stata l’ultima tappa che abbiamo incluso nel nostro itinerario. Non aveva senso non toccare la Francia. Tutto è stato studiato pensando all’incontro con la Peace Boat a Barcellona.

L’Olympique di Marsiglia mi sembrava una scommessa, non sapevo molto della situazione locale. Martine, che mi aveva chiesto di andare in Africa, mi aveva consigliato di mettermi in contatto con Marie. La tappa marsigliese sarà anche all’insegna del canto di pace.

Quando ne abbiamo parlato per la prima volta, ci siamo detti: “Cercheremo di organizzare ciò che possiamo….. non ascoltiamo mai canzoni di pace, partecipiamo. Momenti semplici ma molto significativi.

Questo è lo spirito del nostro viaggio. Non stiamo cercando momenti di “toccata e fuga”, vogliamo creare le basi per un dialogo e un confronto continuo.

Barcellona

Che emozione vedere le foto dei disegni dei bambini sulla pace provenienti da tutto il mondo nella sala del Peace Boat (le mando subito al Presidente dell’associazione “I colori della pace”, che mi risponde entusiasta).

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Lorenza e Alessandro continuano a mandarmi immagini e video per tenermi costantemente aggiornata, lontana ma vicina.

L’incontro tra il Bamboo e la Peace Boat è stato un successo.

Tutto è cominciato da una conversazione con Rafael lo scorso luglio mentre era a Milano per la prima proiezione italiana de “L’inizio della fine delle armi nucleari”.

Ora le immagini del documentario di Pressenza, Premio Accolade 2019, vengono trasmesse in questa sala.

C’è poi la testimonianza di Nariko, le foto di Francesco Foletti che raccontano il viaggio con gli alberi della Pace di Hiroshima e Nagasaki.

La famosa ciliegina: nella stessa giornata siamo riusciti ad organizzare la proiezione del documentario e dei video degli alberi sopravvissuti agli attacchi atomici dell’agosto 1945 anche a New York. Lontani ma vicini.

Era il momento di gioire, ma purtroppo la mia mente era altrove, pensavo alla Tunisia e alle previsioni meteo che annunciavano maltempo e ancora una volta ero in preda all’angoscia. Che fare?

La marcia in mare mi sta insegnando a pazientare, guidare anche le mie emozioni, i miei grandi timori.

Tra Barcellona e…

Il comandante Marco mi aveva avvertito: ci sarebbero state 48 ore circa nel silenzio radio. Le condizioni del mare sono complesse, ma cercheranno di raggiungere la Tunisia.

Ho passato due notti insonni. Di tanto in tanto ho cercato sull’ipad www.vesselfinder.com….. niente. Del Bamboo solo una posizione vicino a Barcellona…… Il mare è sempre agitato.

Con il Comitato Promotore della seconda Marcia Mondiale, abbiamo cercato di prenderci del tempo per coordinare la tappa tunisina. Ho ricordato il desiderio che aveva manifestato all’inizio di accogliere lì la barca in viaggio nel Mediterraneo.

Invio un’e-mail . Non c’è traccia del Bamboo. Quando ricomparirà? Finalmente alle 4:10 di venerdì 8 mando una mail e qualcuno mi risponde “Sono già visibili nel nord-ovest della Sardegna”.

Dove faranno scalo? Li vedo nel golfo dell’Asinara»

Cagliari

Il Bamboo è arrivato nelle tranquille e calde acque di Cagliari sabato 9 novembre nel pomeriggio.

Il comandante, l’equipaggio, i marciatori della pace nel mare esausti dopo quasi quattro giorni di mare molto agitato, con molto freddo.

Finalmente fermi in un luogo dove riposarsi e rigenerarsi.

Una tappa inattesa ma tanto allegra, ricca di momenti di grande significato ma soprattutto la riscoperta della dimensione umana che tanto manca ormai.

Questa seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è possibile perché ci sono gli esseri umani, poco importa cosa fanno e qual è il loro ruolo. Importa che mettano nella Marcia la loro umanità.

Tunisi è stata rinviata. Ci andremo prima della conclusione della seconda Marcia Mondiale (8 marzo 2020). Tutti i contattati saranno da avvisare, ma nel frattempo altro si sta aprendo e proprio con l’inattesa sosta in Terra Sarda.

I giorni scorrono, il meteo è in continua evoluzione ora dopo ora, in modo così inusuale o meglio in modo usuale in questo periodo di grande cambiamento climatico.

Siamo in attesa di capire che cosa ne sarà della nuova tappa, Palermo. Noi speriamo che tutto sia come da programma.

I bimbi aspettano da mesi l’arrivo della Barca della Pace che sarà accolta a braccia aperte dalla Lega Navale.

Sarà però il mare a darci le risposte, quella Natura amica e nemica, che ci continua a ricordare la nostra vera dimensione.
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